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MAIRI CAMPBELL / The parting glass, il bicchiere della staffa


Oggi ti presento mia prima insegnante di violino ed una canzone a me molto cara. Lei si chiama Mairi Campbell, e' di Edimburgo ed e' conosciuta per la sua voce, il colore del suono della sua viola e del violino, oltre che per l'efficacia del suo insegnamento. Sono stato fortunato ad incontrarla nel mio cammino e trascorrere qualche giorno nel suo cottage nell'isola di Lismore in compagnia di altri studenti. I workshop organizzati da Mairi (si legge Mari) sono delle opportunità favolose per vivere una immersione totale nel mondo scozzese: musica, oceano, natura e canti attorno al caminetto. Interessato? Segui i suoi progetti musicali nel suo sito.



Ed questa è la canzone che ti voglio far conoscere: The Parting glass, e' un brano che ha piu' di quattrocento anni. E' l'ultimo brindisi prima della partenza dell'ospite. Una volta montato a cavallo gli si offriva l'ultimo bicchiere per donargli forza prima del viaggio di ritorno.


Molto diffuso nel XVII e XVIII, forse e' il canto piu' conosciuto prima che il poeta Robert Burns scrivesse Auld Lang Syne. Quest'ultima, canzone di commiato per eccellenza, e' da noi conosciuta con il titolo Valzer delle candele. La stessa Mairi la reinterpreto' in una belissima versione che fu proposta nella colonna sonora di Sex & The City, in una scena natalizia. Ricordo la gioia quando Mairi entro' in classe e ci disse di aver ricevuto la chiamata dal produttore della fortunata serie televisiva! Mi faceva strano, erano due mondi che non collimavano ma in qualche maniera il destino li ha uniti!


Le prime tracce dell'esistenza di The Parting Glass sono state rinvenute in un documento del 1605. Chissa quanta ospiti a cavallo l'hanno cantata, non solo in Scozia ma nelle colonie britanniche nel mondo. Diverse versioni sono fiorite in tempi piu recenti; ricordo la Restless Farewell di Bob Dylan dove il menestrello americano ne riprende la melodia cambiandone il testo. Era l'anno 1964 e l'album era The Times They Are A'Changing.


Le strofe che la tradizione orale ci ha consegnato riportano i seguenti versi:



The Parting Glass

Of all the money that e'er I had

I spent it in good company

And all the harm I've ever done

Alas it was to none but me

And all I've done for want of wit

To mem'ry now I can't recall

So fill to me the parting glass

Good night and joy be to you all

So fill to me the parting glass

And drink a health whate’er befall,

And gently rise and softly call

Good night and joy be to you all

Of all the comrades that e'er I had

They're sorry for my going away

And all the sweethearts that e'er I had

They'd wish me one more day to stay

But since it falls unto my lot

That I should rise and you should not

I gently rise and softly call

Good night and joy be to you all

If I had money enough to spend

And leisure time to sit awhile

There is a fair maid in this town

That sorely has my heart beguiled.

Her rosy cheeks and ruby lips

I own she has my heart in thrall

Then fill to me the parting glass

Good night and joy be with you all.

First verse in the Scots version]

A man may drink and not be drunk

A man may fight and not be slain

A man may court a pretty girl

And perhaps be welcomed back again

But since it has so ought to be

By a time to rise and a time to fall

Come fill to me the parting glass

Good night and joy be with you all

Good night and joy be with you all



COME BRINDARE IN SCOZIA...

Slaiinte Math! - leggi "slanscevà" - è l'augurio in lingua gaelica di buona salute quando facciamo il brindisi in Scozia!



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Quadro: JOHANNES ROSIERSE, Drankje voor het slapen gaan (A bedtime drink), ca 1860

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