Li trovi dapperttutto in Scozia, altro che animali misteriosi! Se sei a Edimburgo e stai guardando il palazzo reale, ti accorgerai della presenza di uno di loro, d'oro e argento, arrampicato sul muro dell'edificio di entrata, in mezzo a fiori di cardo.
L’unicorno era un simbolo molto usato dalla famiglia reale sin dal XII sec ai tempi del re William The Lion. Fu questo re, come dice il soprannome, ad adottare anche il leone rampante rosso su sfondo giallo sulle bandiere da portare in battaglia o come emblema sulle vesti di riconoscimento che gli uomini indossavano sopra le pesanti armature.
Fu un simbolo che piacque ai successori tanto che possiamo trovare unicorni in tutte le residenze reali nel territorio scozzese del periodo.
Quando i vecchi alloggi del monastero di Holyrood vennero ristrutturati e convertiti in un palazzo reale – siamo nel XV secolo - Giacomo IV volle che tra le decorazioni ci fossero anche degli unicorni.
Con molt aprobabilita' anche i saloni del castello di Stirling vennero adornati dei bellissimi arazzi che illustranovano la cattura dell’unicorno; appesi alle pareti fredde e umide dei castelli, potevano immediatamente apporatare luce a calore nelle stanze del castello. Nel XV secolo gli arazzi venivano spostati frequentemente di castello in castello o di palazzo in palazzo in quanto la famiglia reale scozzese conducevano una vita nomadica.
Nel XVII secolo Il figlio della Maria Stuarda, Giacomo VI, quando divenne anche Giacomo I di Inghilterra, decise di togliere uno dei due unicorni dallo stemma per sostituirlo col leone d’Inghilterra. Ancor oggi i due animali rampanti campeggiano sugli stemmi reali del Regno Unito.
L’unicorno fu anche una moneta nel quattrocento; non e’ bellissimo? Mi sarebbe piaciuto entrare in un negozio e sentirmi dire che il prezzo da pagare per la mia spesa fosse di due unicorni.
E' presente anche su molti mercat cross, in cima alle colonne. Il mercat cross era il luogo di incontro tra mercanti, la colonna delle piazzette scozzesi attorno alle quali si sarebbero consumate le attivita’ mercantili e venivano enunciati gli editti alla popolazione.
Ci fu anche una insolita considerazione nel mondo della medicina e della magia nei riguardi di quest'animale fantastico. La credenza delle proprieta’ magiche del suo corno che risale agli antichi greci del IV AC, porto’ anche ad un certo commercio della polvere di corno di unicorno nei secoli. Un farmacista francese del milleseicento scrisse un libro per il Re francese Luigi XIV in cui richiamava l’attenzione su questi prodotti che venivano venduti come corni di unicorno ma che sarebbero in realta’ dei fanoni, denti di balena. In effetti quanti conoscevano i fanoni? Lunghi dai dai 0,5 a 3,5 metri ... ci si poteva anche credere!
Ancor oggi l’unicorno e’ un animale che continua a cavalcare in mezzo a praterie di simboli portandoci un messaggio: un invito alla consapevolezza della duplice natura umana: quella naturale e quella spirituale. L'istinto di sopravvivenza dell'unicorno, la sua fuga e l'imprendibilita’ ci ricorda la parte naturale, mentre le sua caratteristica di bellezza e minstero ci conducono alla sfera spirituale.
Si e' parlato anche di energia femminile in quanto nel passato solo una vergine era in grado di avvicinare e ammansire un’ unicorno.
E infine, una data da annotare nei nostri calendari: 9 aprile, giorno dedicato all’unicorno.
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