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EDIMBURGO/ I Gioielli della Corona


Sin dal lontano medioevo, la spada, lo scettro e la corona furono al centro della cerimonia dell’incoronazione del nuovo re o regina scozzese. Oggi li possiamo ammirare in una sala a loro dedicata presso gli appartamenti reali del castello di Edimburgo; oltre a valore storico, continuano ad avere un valore simbolico inestimabile.

La corona di Scozia, quella che è giunta fino a noi, datata 1540 è di puro oro scozzese. Venne creata dall'orafo John Mosman di Edimburgo su commissione di Giacomo V che volle apportare qualche modifica per migliorare la corona originale. Il cerchio alla base è fatto di oro scozzese, dove sono incastonate 22 gemme e 20 pietre preziose prese dalla corona precedente. Sono state usate anche perle d'acqua dolce prese dai fiumi scozzesi.

La spada e lo scettro sono doni che due papi vollero elargire al re scozzese Giacomo IV. Sono importanti esempi di arte italiana del XVI secolo.

Papa Alessandro VI regalò uno scettro d’argento finemente intarsiato. Papa Giulio II non fu da meno, commissionò a Domenico da Sutri la spada regale, uno “stocco” pontificio, un’arma onorifica destinata ai difensori della Chiesa. Sulla lama l’orefice della Tuscia incise le immagini di san Pietro e di san Paolo, e il nome di Giulio II e decorò l'elsa con degli orsi placcati in argento, delle ghiande e delle foglie di quercia. La spada, realizzata nel 1507, aveva un forte valore simbolico ed ebbe una vita avventurosa per sfuggire dalle mani di pericolosi predatori. Correvano tempi bui sull’isola britannica durante la guerra civile del Seicento quando le insegne reali entrarono nel mirino di Cromwell. Gli scozzesi pensarono di nasconderle nell’imprendibile castello di Dunottar, rocca austera affacciata sulla scogliera del Mare del Nord. Quando le truppe inglesi assediarono il castello, i guardiani sentendosi ormai circondati, segarono in due la spada e la consegnarono in fretta ad una castellana, assieme allo scettro e la corona. La donna nascose i simboli reali sotto le sue larghe vesti e camminando sulla brughiera raggiunse la chiesa di Kinneth, un villaggio nelle vicinanze, mettendole in sicurezza sotto la pavimentazione della navata.

Finita la guerra civile, le insegne vennero dissotterrate, la spada fu risaldata e i tre oggetti vennero riportati al castello di Edimburgo dove rimasero in mostra fino al 1707, ovvero quando Inghilterra e Scozia vennero unificate sotto un parlamento. In quell’anno vennero rinchiuse in un forziere che venne poi murato per evitare che crescesse attorno ai simboli regali l’attenzione di nostalgici di una Scozia indipendente. Da quel momento i monarchi britannici utilizzarono per le loro cerimonie i gioielli della corona inglese.


Furono riscoperte nel 1818 dallo scrittore Walter Scott e da allora sono stati esposti al pubblico presso il Castello di Edimburgo e usate in alcune cerimonie: dal 1971 al 1987 la spada di Domenico da Sutri è stata brandita per l'installazione di un Cavaliere dell'Ordine del Cardo, il più alto Ordine di Cavalleria della Scozia.

La corona ha fatto gran mostra di sé durante l’inaugurazione del nuovo edificio del Parlamento scozzese nel 2004 e venne presentata alle cerimonie di apertura di ogni nuova sessione del Parlamento scozzese.

Ma che ci fa quel pietrone nella teca delle regalie del castello edimburghese? E’ l’antica nonché mitologica Pietra del Destino, ma questa è… un’altra storia.

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